Regolari episodi di violenza presso il carcere di Trento, dove a pagarne le spese è innanzitutto il personale. Il progetto nato anni fa (modello Bollate) prevedeva una capienza ridotta e la “reclusione attenuata”, dove l’aspetto punitivo e quello rieducativo si sviluppano in maniera personalizzata con detenuti scelti che studiano e lavorano. A fronte di una capienza di 200 posti i detenuti sono ora più di 300.
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