Perché una riforma raggiunga l’obiettivo è indispensabile che chi la deve attuare sia coinvolto, partecipe e responsabilizzato. Bisogna superare le discriminazioni che con il tempo si sono stratificate. Il disegno di legge si propone innanzitutto di ripristinare l’equità perduta con la corsa alla privatizzazione dei nidi comunali, che ha portato solo alla compressione dei salari e al peggioramento delle condizioni di lavoro. Prevediamo quindi che alle educatrici dei nidi privatizzati dai comuni si applichino condizioni equivalenti a quelle previste per i corrispondenti profili pubblici. In tema di responsabilizzazione e coinvolgimento si chiede che prima di avviare progetti o sperimentazioni venga preliminarmente acquisito dai proponenti il consenso dei rispettivi organi collegiali.
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